La Stella del Texas (Galveston, Tex.), Vol. 7, No. 1, Ed. 1 Saturday, January 5, 1918 Page: 2 of 4
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LA STELLADEL TEXAS
traffici peir
'ridili baia
Un Saiuto a Venezia
verso
II “Carroccio” di Natale
boschi nereg-
A LORENZONI
POTETE COMINCIARE CON SOLI
Bevete sempre il Genuino
VENTICINQUE SOLDI
Uniti, appog-
rafforzandola
alla colletti-
a nord donde
la Valsugana,
castelli diroc-
Le foreste nereggianti si stendono
Yearly Subscription
6ix Months ......
*1.50
. 75c
La Stella del Texas is thè best and lar-
gest newspaper published in Italian lan-
guage in Texas State; it also reaches
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OCCORRE.
di grande aiuto
Entered as second-class matter December 10
1912 at thè Post Office of Galveston, Texas,
under thè act of March 3, 1879.
tra-
del-
dai
nel-
cor-
Rivolgetevi pressi gli Uffici Postali e Eancarii dove vi daranno
tutte l’ihformazioni a questo riguardo.
CHE ADESSO GLI
Dopo la guerra vi sara
e
e immediata
sue
Ed ora attraverso la Val Su-
signorotti rapaci,
I quasi tutti i villaggi e la contrade era-
no congiunti da comode strade ad Asia
co la piccola capitale, e ai centri più
Importanti della pianura e delle valli
del Brenta e dell’Astico.
Asiaco, sede antichisima della Spet-
tabile Reggenza dei Sete Comuni (1310
1807,) poi sottoprefettura di Vicenza,
fu sempre il centro materiale e morale
di luto l’altipiano.
E’ IL NOSTRO DOVERE! E’ UN GRANDE AIUTO
PER POR FINE ALLA GUERRA!
COMPRATE
il FRANCOBOLLI RISPARMIO DI GUERRA
pianoro di, Tonezza. Lo Spitz den-
II “Carroccio” — la Rivista di pro-
paganda italiana diretta da Agostino
de Biasi — s’avanza verso il suo quar-
to anno di vita con un fascicolo dop-
pio — un vero volume — di circa due-
cento pagine pubblicato per Natale e
Capodanno.
Il fascicolo — principe parla da sè.
I tre anni trascorsi hanno dimostrato
quale splendida arma di combattimen-
to sia una pubblicazione della strut-
tura organica, dell’entità politica
della irradiazione larga
del “Carroccio.”
Gl’italiani degli Stati
glandola, stimolandola,
hanno fatto opera utile
vità.
Chi manda subito l’abbonamento di
3 dollari riceve la Rivista pel 1918 e
in dono l’attuale Numero natalizio.
Questo fascicolo costa 30 cents. Dire-
zione e Amministrazione: 150 Nassau
Street, New York City.
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vire sen
Corrispondenze, money-orders, checks,
etc., devono essere diretti ed intestati a
La Stella del Texas
2015^ Strpnd, Galveston, Texas
d’Assa sul
il ripiano
Rotzo e
Redescala.
Tutto quel tratto di monti, che il
Brenta, a guisa di braccio enorme get-
tato al collo di un gigante, cinge ad
oriente e a settentrione e la pianura
vicentina limita a mezzodì, doveva, nei
tempi dei tempi, formare un unico al-
tipiano dal Brenta all’Adice. L’azione
assidua del Tacque e dei ghiacciai, in-
citandolo profondamente, ne determi-
nò la divisione nei vari altipiani vicem
tin i.
Solo grande altipiano, però, è quel-
lo di Asiaco (per 34 per 35 chilome-
tri).
Sugli Altipiani dovè ora si decidono
le sorti dell’Italia e della guerra mon-
diale, ondeggiavano al vento le foreste
superbe di palme e di felci; sui margi-
ni dei fiumi e dei laghi strisciava il
coccodrilli insidioso, camminavano len-
te le testuggini giganti.e sul fondomel-
moso dell’acqua si muovevamo tarda-
mente i grossi ammoniti; fauna e flo-
ra scomparse della superficie, ma con-
servate nel seno dei calvari dei pog-
gi subalpini e dei marmi degli altipi-
ani.
LA VERDUN ITALIANA
L'ALTIPIANO DI ASIACO
Il vecchio turrito castello di Maro-
stica narra le lotte antiche quando
vide nei suoi piani il nuovo fulmine di
guerra battere a Nove l’eterno barba-
ro e ricacciarlo prestarlo nelle
terre,
gana, già nido di
pronti ai nostri danni, Sull’Altipiano di
Asiaco che sa le battaglie per la li-
bertà delle Porte d’Italia, attraverso il
Posina e l’Astico sede di gente fede-
lissima, lungo l’Adige, strada dei po-
poli e morte o vittoria loro, si rinno-
va, l’epica lotta due volte millenaria
della civiltà latina insidiata, assalita
dalla violenza teutonica.
Si combatte non dai soli alpigiani,’
non dalla solo Venezia, ma da tutta, la
più forte schiatta italica la lotta estre-
ma, che deve prostrare pei' sempre la
pazza superbia di un popolo.
La “Nuova Venezia’’ in un numero
dedidato al porto rinascente pubblica
questo saluto di Luigi Luzzatti alla
città gloriosa e bella come il sogno:
Venezia significa il patriottismo che
meraviglia il mondo, e trae dalle sven-
ture, dalle delusioni una rinnovata
fiamma!
Quando nel 1848-49, sotto la lugubre
forma della fame, del colera, delle
bombe, la morte passeggiava per le
vie della città abbandonata da tutti,
proclamava la resistenza ad oltranza.
E tornata, non per colpa sua, sotto il
giogo straniero, vigilando, cospirando
affrettò coll’ammirevole contegno, l’o-
ra della liberazione nazionale. Dopo
il terribile disinganno della pace di
Villafranca, guidata dal suo intuitivo
senso stòrico, attese fidente il vicino
riscatto coi migliori figli vivendo a
Torino, a Firenze, a Milano insino ac-
chè nel 1866 ha potuto acclamare il
Re liberatore.
Venezia non ha mai disgiunta la uni-
tà dell’Italia dal culto della Dinastia
di Savoia. L’ama con la gratitudine
della devozione e ha sempre intuito
che nei nostri Re è il fondamento e
la guarentigia principale della sua in-
columità della patria. Ora, fatta ber-
saglio delle scorrerie aeree austriache,
ha epilogate tutte le tradizioni del 1849
del 1959, dei 1866 nel suo impavido do-
lore. Ma mentre soffre si prepara for-
temente al rinnovamento economico,
si prepara ad accogliere come una so-
rella Trieste, con la quale dividerà
senza invidie le nuove fortune dei
riatico redento.
intuaie di essere
enezia sa. amare e ser-
tregua e senza diserzioni
politiche l’Italia. Nei giorni del dub-
bio, attingendo alla purissima sorgente
materna, rifranca la fede negli immor-
tali destini di questo nostro Regno,
che è la più sublime creazione nazio-
nale e politica del secolo decimono.
Non si conosce nulla di pi ùbello do-
po la rivoluzione francese, che supera
nella purezza delle origini.
-----o--—
Risparmiate e Prestate il Vostro |Denaro
— A —
s’addentra in Val
larghi giri dai fi-
valle dell’Astico
Magnifica strada
La seconda quella
la Val
attraversa
Roana e di
presso
Da Thiene a Bassano, stesa sulle due
sponde del Brenta, erompente dalla
stretta sua valle, s’adagia la più bella
riviera d’Italia. I poggi incantevoli su
cui spiccano nell’aria limpida paeselli
e borgate, le vailette fresche dormen-
ti all’ombra de’ castagni, le villette
| sparse sui pendìi in una festa di colori
e di luce s’inseguono, si rincorrono in
un ritmo. Tra questi luoghi deliziosi
trascorrono ancora potenti le voci del
passato; i ricordi di re e di imperatori,
scandenti dai nostri monti con la su-
perbia,' che pareva persóna e ritornan-
ti per le vie medesime nell’umiliazione
dei vinti.
a Lavarono una strada spaziosa e
uuoda scende giù a ritrovare. l’Astico.
1 tingo la valle stretta si adagiano
astebasse. Forni, S. Pietlo, Pedescala.
Lite per l’Osteria del Fiorentino fino
;
ilio domina i brevi campi coltivati.
I
Nella pianura veneta s’allarga il ma-
re e il mare s’addentra il lunghe brac-
cia tra i monti. L’uomo in lotta con
gli elementi e con le fiere vive del-
le spelonche. Bocca Lorenza e cento
altri luoghi han rivelato, da pochi anni
l’esistenza di un popolo primitivo ben
diverso dalla gente indo-europea.
Per le Valle dell’Adice, dell’Astico
e del Brenta scende la fiumana i’n-
do europea; in una oscura lotta scom-
pare l’elemento primitivo e sulle col-
line abbandonate dal mare e nelle val-
li, da Schio a Bassano, è un fissar-
ci di centri di popolo veneto, da al-
tri chiamato Euganeo e anche Etrus-
co; popolo forte e colto tanto da
mandare fino a noi i segni grafici
la sua numerazione ancora usata
più vecchi alpigiani?
I Veneti si trovarono ben tosto
la necessità di dover arginare le
renti retiche, che, abbarbicatesi nei due
versanti delle nostre Alpi dal Piave
all’Adige, crescevano in forza e in au-
dacia; contro i Reti premono, urgono
le orde teutoniche, obliose dei Cam-
pi Putridi.
Urna avanza ’è sua aquile vittoriose
fino alle Alpi nostre e per contenere
luest’otìdate barbariche erige una po-
tente. cintura di castelli agli sbochi
delle valli vicentine. Rotzo, Chiupano,
Rr.èganze, Mure, Marostica, Bassano,
la Bastia, Il Covolo, Ausugùm e altri
molt osono gli anelli della cintura po-
tente, che stringe i nostri altipiani ;
ai piedi del Summano sacro un po-
desoso campo trincerato guarda le val-
le del Leogra e dell’Astico e alimenta
■di soldati e castellani.
Sfasciatosi l’impero romano, l’ele-
mento germanico s’avanza lentamente
assiduamente a occupare gli altipiani
vicentini. L’elemento latino ora raf-
forazato vivacemente dal Cristianesi-
mo finisce per assimilitarsi queste
lente infiltrazione, ma viene, dopo il
secolo XII, soverchiato dal continuo
affluir di gente teutonica, che finisce
1 per imporre costumi ed usi. Solo le
signorie dominati la Riviera. dell’As-
tico al Brenta e il dominio dei Conti
Velo in d’Astico e del Monastero Be-
nedettino di Campese lottano tena-
cemente e fortunatamente contro la ta-
cita invisione teutonica e preparano
il terreno a Venezia, continuatrice e
'rinnovatrice della civiltà latina.
E Venezia si avanza, sui passi di
Roma; rialza le torri e i castelli ab-
battuti; accetta, la dedizione dei Set-
te Comuni (1404, 20 febbraio) e delle
terre contermini a desta nelle popola-
zioni della mantagna tali sentimenti di
fiducia da staccarle dal loro ceppo na-
tivo e avvincerle per sempre alla
grande civiltà latina. '
E allora contro questa barriera op-
posto dai Veneziani alle irruzioni dei
tedeschi comincia tutto un lavorio di
infiltrazione, di occupazioni lenta, si-
lenziosa da parte dei signorotti della
Valsugana e della Val d’Adige, stru-
menti occulti o palesi del goveno au-
triaco.
Spaiati via dagli altipiani, snidati
dai dorsi diruti dei monti nostri,bat-
tuti nei loro stessi castelli .tornano
sui loro uassi a strapare nuovi lem-
bi di terra nostra.
L’Altipiano di Asiaco è una conca
di smeraldo tutta a poggerelli toz-
zi, a valloncelli erbosi nel mezzo; a-
perta ad oriente sullo sfondo mara-
viglioso del Grappa e delle lontane Do-
lomiti di Primiero e di San Martino
di Castrozza, aperto ad ocidente sui
monti di Tonezza e di Posina, L’orlo
salendo a nord da 1000 a 238 metri
tra prati,foreste e valli sorpiomba sul-
la Valsigana l’orlo a sud; innalzan-
dosi da 1000 a 1500 metri tra boschi
e vallette deliziose, s’affaccia alla
pianura vicentina.
Gallio, Asiaco, Camporovere, Canove
Treschè-Conca, Cesuna, e, ad Forza
s’allontana verso oriente, Enego si
nasconde sul’orlo dell’Altipiano, che
scende precipitoso al Brenta, Lusiana
(S. Giacomo e Santa Caterina) si es-
tende sui costoni, che scendono alla
pianura.
Prima che la guerra infuriasse
Gallio, che ha visto i profughi stu-
pefacenti del soldato italiano che op-
pone il suo petto all’orda che invade
allunga la sua contrada fino all’orlo in
cui l’altipiano sembra essere stato ad-
densato nel terreno più fragile da una
forza misteriosa e portato via nel fiu-
me per centinaia di metri d’altezza,
mentre la catena di monti alla sua si-
nistra corre brulla, scarnificata
oriente.
Da Gallio partono tre strade: quel-
la a nord sale per Campomulo e poi
scende nel pianoro di Marcesina: quel-
la di mezzo, seguendo le sinuosità dei
monti corre ad oriente e raggiunge
Foza il cui bel campanile e la chiesa
dal tetto acuminato si proiettavano
sulla Meletta desolata.
Da Foza una mulattiera ora Ira bo-
schi, ora all’aperto ricerca, la Valgade-
na sprofondata tra pareti ciclopiche
imponenti. Giù, in basso, Enego si
stende su un lungo ripiano inclinato
a nord giù è la. vallata del Brenta na-
nascosta agli occhi dall’orlo precipite
sulla cui viva roccia è intagliata la
strada EnegoPrimolano. La terza,
strada, che si stacca da Gallio, scende
rapidissima alla Val Ghiaia, indi spari-
sce nei meandri oscuri di Val Frenzela
per riuscire a Vaistagna, che si bagna
nel Brenta, guardato da enormi torrio-
ni di monti. •
Da Asiago la via, che muove a mez-
zogiorno, s’immerge tosto tra boschi
e si biforca .al Turchie; a destra in
quella di Garnezza. a sinistra in quella
di Camporossignolo.
Da Asiago diramano pure le due vie
verso ponente. La prima attraversa
tutto 1.altipiano nella sua lunghezza
e lasciate tra i verdi prati Canove, Ce-
stina, Treschè-Conca
Canaglia e scende a
anchi del P.aù alla
presso Bocchette,
questa del Costòn.
che superata
nuovo * ponte,
lungo di
scende all’Astico
Un’altra strada sale a ord animata da
Camporovere, il più aito e ridente vil-
laggio dell’Altipiano; dalle case di
Termine e del Ghertele dove conflui-
sce nella Val d Àssa, Val Galmarara
sale lentamente al pianoro di Vezzena.
Vezzena, la più ubertosa delle mon-
tagne vicentine s’allarga in un piano
verde dai lembi rialzati a sud donde
Luserna domina la vallata dell’Astico
fino ad Arsiero, rialzati
l’occhio spazia su tutta
macchiata di paesi e di
cati.
La via. prosegue tra
gianti, finché si presenta da Montero-
vere al pianoro di Lavarono. Lavato-
ne è un parco di una eleganza ed ar-
monia maravigliose. I prati di sme-
raldo s’alternano con macchie brevi di
abeti e di larici. Nelle radure bian-
cheggiano le ville, o si fondo con i co-
lori del paesaggio, le sette contrade
del pianoro incantevole.
Giù in una breve conca verso l’Asti-
co, il laghetto limpido riflette i ho-
LA STELLA DEL TEXAS
Published Weekly by
La Stella del Texas Printing Co.
at GALVESTON, TEXAS
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Garantiti dal Governo degli Stati Uniti
4 per certo annuo d’interesse
Dopo Pedescala la strada si stringe
ai Tronti di Arsiero e il fiume scorre
in rasso. Arsiero si stende alle falde
del Cavioio proprio nell’angolo forma-
to lai Posina e dall’Astico, che si riu-
niscono a Seghe di Velo, indirizzando
le loro acque decisamente a est. Il
fiume, incassandosi profondo tra brevi
sponde si toglie alla vista, mentre la
ralle s’.allarga, a destra, in una serie
di colli, sogguardati da Priaforà, dai
dolcetti di Velo a punte, a guglie e dal
Summano bicipite, a sinistra, in una
distesa di campi bacianti l’orlo estre-
mo dal gran manto verde, che il Paù
e il Sunio abbassano lentamente al
fiume. A Lugo l’Astico volge a sud.
Le acque scompaiono nelle latebre del
suo largo, bianco letto, per riuscire in
zampilli cristallini non lungi da Vicen-
za.
Thiene, cittadina industre, .accoglie
le energie dei piani e delle valli su-
balpine e manda uno sprazzo di luce
artistica dal superbo Castello Colleo-
ni.
sui e le case vicine: il Becco di Fila-
duna incombe solenne.
'■'olgaria. Un breve istmo raggiunto
a lord dalla strada, che, salendo da
Cidonazzo, si sviluppa sui fianchi del
Chone e sorpiomba orridamente sulla
v.(le del Centa pietroso, congiunge
L.varone con Folgaria. Sul ripiano
eroso, sostenuto verso l’Astico da una
imonente parete rocciosa, le case lin-
de di Carbonare e di San Sebastiano
sfiano luminose lungo la via, che gua-
«gn.a lentamente il Xomo.
U1 occidente del Xomo s’inchina
\a'so il Leno di Terragnolo a sud e
vrso l’Adige a ovest la terra di FoT
Uria mite declivio à campi coltivati
ni mezzo, a prati e a boschi verso le
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La Stella del Texas (Galveston, Tex.), Vol. 7, No. 1, Ed. 1 Saturday, January 5, 1918, newspaper, January 5, 1918; Galveston, Texas. (https://texashistory.unt.edu/ark:/67531/metapth1183269/m1/2/: accessed July 10, 2024), University of North Texas Libraries, The Portal to Texas History, https://texashistory.unt.edu.; crediting Rosenberg Library.