La Stella del Texas (Galveston, Tex.), Vol. 6, No. 13, Ed. 1 Saturday, March 31, 1917 Page: 1 of 4
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ANNO VI. N. 13
GALVESTON-HOUSTON, TEXAS, Sabato 31 Marzo, 1917
PREZZO 5 CEN1S
LA STELLA DEL TEXAS
A
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OFFICE: 2015U Strane!, GALVESTON, Texas
Abbonamento annuo $1.50
IL CARO-VIVERI
L’ITALIA PRONTA
Contro l’urto del nemico
La questione è diventata così palpi-
tante e grave, che non possiamo a me-
no di parlarne anche noi, come cosa
che colpisce senza pietà tutta la clas-
se lavoratrice di questo immenso Pae-
se, non ostante esso sia fino ad ora in
pace con tutti, perfino colla Germania,
che si diverte di quando in quando a
mandargli al paese dei pesci piroscafi
e cittadini.
Bisogna tener conto principalmente
che questo del caro viveri, acuentesi
ogni giorno più, è un fatto che avviene
proprio nel Paese che ha sempre r an
tato una floridezza generale per eccel-
lenza, sostenendo sempre che la lotta
deiroggi pel domani, o del pranzo con
la cena, negli Stati Uniti non si co-
nosce. E in verità un tempo si poteva
dire che in qualche modo l’asserto non
era esagerato, se si doveva far ecce-
zione degli eternamente miseri a cui
per svariate ragioni la società umana
pare non dia un istante di tregua. Ma
oggi la situazione, diciamo pur lusin-
ghiera, si è d’un colpo cambiata, ed
ha assunto un aspetto ben più grave e
pericoloso dell’opera e delle minacce
del Proibizionismo con tutti i suoi fal-
chi dell’ultima ora.
Che se certa gente vuol dimo-
strare proprio coi fatti un interessa-
mento sincero per la popolazione in
generale, dovrebbe prima osservare
con coscienza i veri bisogni di esse, in-
di provvedere a ciò che riguarda le
materie prime de] sostentamento di
tutti. Ma ormai ognuno che abbia
veramente gli occhi aperti ha compìe-
so molto bene il valore di certi edu-
catori umanitarii, che si scandalizzano
di fronte a un irresponsabile alcooliz-
zato, menare tacciono — e molti ap-
nlaudono in cuor loro perchè intei es-
sati — di tutte le mene affamataci de-
gli eroi del “trust” americano, unico
responsabile, di una crisi che intempe-
stivamente dilaga oggi la nazione più
ricca del mondo.
Vedete, per esempio, con la confla-
grazione europea, il mondo attraversa
il momento più terribile della sua esi-
stenza; un lutto universale avviluppa
il genere umano per una spaventosa
carneficina che mai ha avuto 1 uguale.
Ebbene, nel mentre tutti in generale,
perchè figli d’una stessa natura, do-
vremmo per lo meno provare orrore
dell’ecatombe, e adoperarci per la ces-
sazione di tanto spargimento di san-
gue, e cercarne le cause prime pro-
fonde per eliminarle, e rinnovare le
basi sociali su più razionali e saldi
destini per un equo benessere delle
genti; nel mentre tutto ciò, diciamo,
una categoria odiosissima di uomini si
è posta esclusivamente a sfruttare —
orribile a dirsi — la situazione e rad-
doppiare decuplicare centuplicare i
propri capitali su quel sangue stesso
che immense balde gioventù spargono
per un esagerato spirito patriottico su-
gli sterminati campi di battaglia euro-
pei.
Si vede bene dunque che il senti-
mento umanitario e fraterno, pei' la
cui causa le religioni della chiesa, del-
la legge e dello stato hanno tentato
ogni mezzo e ogni potere fino a tut-
t’oggi, non esiste neppure nell’antica-
mera del cervello di depredatori dei
frutti del sudore di tante braccia ope-
raie, con l’opera delle quali si otten-
~gemo i più begli agi della vita. E’ 1’1-
procrisia che/tanto ancora trionfa in
America più'che altrove; e che l’uno
sia felicp- perchè è infelice l’altro, è
una qùestione che passa quotidiana-
mente sotto i nostri occhi ,nel mentre
vi scopriamo le basi principa’i di un
sistema di società falso e dannoso.
Nè la classe lavoratrice americana,
nella sua grande maggioranza, si ac-
corge del marcia a cui noi sottostiamo :
e allorché essa si rivolge al Presidente
Wilson per porre un argine a sì dila-
gante aumento del costo della vità, è
tutto quanto si possa fare per dimo-
strar la propria inanità e la propria
balordaggine al cospetto dei problemi
FUTURO TERRIBILE ATTACCO
CONTRO LE NOSTRE LINEE.
Roma. 28. — La probabilità di una
grande offensiva contro l’Italia da
parte degli Imperi Centrali è divenuta
oggetto di calorose discussioni in tut-
ti i circoli militari e politici della ca-
pitale. Si afferma che il Gen. Von
Hindenburg tenterà un’invasione della
Francia attraverso l’Italia.
Il Gen. Derossi, comandante le trup-
pe montenegrine operanti al fronte
italiano dice che un terribil e dispe-
rato attacco è in preparazione contro
le nostre linee. Il Generale è sicuro,
che il nostro esercito resisterà all’ur-
to del nemico ed aggiunge che l’offen-
siva è predetta dalla Germania stessa
per intimidire e far supporre che la
nostra nazione sta per subire la sorte
della Serbia e della Rumenia.
—--o—--——
QUELLO CHE DICE IL GENERALE
DELLA ROTA.
“Il fatto che gli Austriaci molto pro-
babilmente col contributo dei Tede-
schi, ammassano nel trentino un mi-
lione di uomini - cosi scrive il Genera-
le Della Rota — non significa che
l’offensiva nemica contro di noi sia
matematicamente sicura.
Gli è però certo che se l’offensiva
verrà sferrata, sarà di proporzioni
molto più colossali dell’anno scorso.
“11 Governo di Berlino sente la ne-
cessità di annunciare un qualche suc-
cesso, nel più breve tempo possibile.
La ritirata alla fronte occidentale,
comunque la si consideri, è un insuc-
cesso. Il popolo tedesco la considera
tale,ed il suo morale, il suo spirito, già
depressi dalla caduta di Bagdad e per-
turbati stranamente dalla rivoluzione
russa, accennano a deprimersi ancor
più, salvo a reagire con aspetti rivolu-
zionari che non isfuggono di certo ai
Governanti teutonici. Questi hanno
una. sola ancora di salvezza: un suc-
cesso sensazionale, anche se non de-
cisivo.
“E poiché la preparazione degli Al-
leati alla fronte occidentale ha assun-
to proporzioni colossali, tali da toglie-
re qualsiasi veleità di. offensiva di
grande stile ai teutonici; e poiché la
Russia risorta è ancor più invincibile
nella sua immensità senza termini, del-
la Russia autocratica, e perciò non
tale da invitare Hindenburg a riten-
tare la marcia su Pietrogrado, o Mo-
sca o Odessa; soci non resta che l’Ita-
lia la più debole della Quadruplice.
La Minaccia su Trieste.
“Ad invogliare Hindenburg e Conrad
a ritentare la prova contro l’Italia, si
aggiunge la considerazione — prose-
gue il generale Della Rota -— che
l’Italia è la sola delel nemiche degli
Imperi Centrali che nella sua guerra
non abbia avuto a segnalare che suc-
cessi, èssendo riuscita inoltre ad oc-
cupare una notevole ed importante
estensione di territorio tolto all’Au-
stria, mentre la sua avanzata dalla
Fronte Giulia costituisce una minaccia
gravissima per Trieste, il cui porto è
essenziale al programma espansionista
dei pangermanici.
“Ma l’Italia — conclude Della Rota
— attende fiduciosa e serena: non so-
lo perchè essa fa assegnamento sulla
sua preparazione che ha del meravi-
glioso, ma anche perchè essa sa che. in
caso di necessità gli Alleati non esi-
teranno un solo istante a contribuire
colle loro riserve alla difesa del suo
territorio nazionale, così come essa
precendentemente col proprio esercito
vittorioso ha contribuito a diminuire
la pressione esercitata dalle forze au-
sociali.
stro-tedesche sugli Alleati.
E se è così, tanto peggio per loro, i
sofferenti dell’ora tragica che attraver-
siamo; e che essi muoiano anche d’ine-
dia noi non ne proveremo compassio-
ne. Perchè: “chi è causa del suo mal,
pianga sè stesso”. Le sommosse recen-
ti di poche donne di New York, Phila-
delphia e Chicago, non hanno impor-
tanza rivoluzionaria; possono tutt’al
più costituire un sintomo per prossi-
sime lotte popolari rivendicative.
Ci dispiace solo che fra le vittime
vi sono molti che per forza maggiore
non possono ottemperare ai loro de-
siderii legittimi di ribellione a simili
feroci ingiustizie. Ma quanto al resto
se cascherà il mondo per la propria
inettitudine all’esistenza, vi sarà alme-
no la probabiltà di rifarne uno miglio-
re sulle rovine del vecchio, ove non
vi sia la possibilità per certuni di reg-
gersi in vita sui corpi affranti degli
altri. *•
ENRICO TRAVAGLINE
Johnstown, Fa., 26 Marzo, 1917.
LA CONFLAGRAZIONE EUROPEA VERSO LA GUERRACRONACA DELl# CITTA’
Gli alleati
vittoriosi su tutti i fronti
Fra gli S. U. e la Germania
Grandi Aiuti Di Danaro e di Munizioni
Riceviamo e Volentieri Pubblichiamo:
ONORE AL MERITO.
LA IRRESISTIBILE AVANZATA
DEGLI ALLEATI.
Parigi. — Gli alleati continuano ad
avanzare sul centro e sulla estrema
destra. Ieri essi fecero ulteriori pro-
gressi in direzione di St. Quentin ad
onta della accanita, resistenza dei Te-
deschi.
Costoro hanno distrutto lungo la
loro ritirata tutte le strade; ad onta
di ciò gli alleati sono riusciti a tra-
sportare molte delle loro artiglierie,
eccettuate quelle pesantissime, e per-
ciò i cannoni hanno ripreso la loro at-
tività dopo un lungo riposo.
La pressione dei Francesi da St.
Quentin all’Aisne è così potente che i
critici militari francesi cominciano a
dubitare che i tedeschi possano man-
tenere intatta la cosiddetta linea di
Hindenburg.
Più a sud i Francesi stanno facendo
progressi contro il saliente di cinque
miglia che copre St. Gobain e che è
formato dalla foresta del basso Coucy.
Qui le colonne operano d’accordo
con colonne operanti a nord-est di
Soissons, in direzione di Laon. Que-
ste ultime colonne . hanno progredito
continuamente oggi, e la loro avanza-
ta minaccia di fiancheggiare l’estremi-
tà sinistra della linea tedesca a St.
Gobain.
I tedeschi, per arrestare l’avanzata
nemica,’sono stati costretti a prendere
in diverse località, l’offensiva; ma so-
no stati battuti e respinti con gravi
perdite.
I francesi e gli inglesi minacciano
ora i caposaldi della, linea di Hinden-
burg e riusdiendo coinè si spera ad
impossessarsi di uno d lessi, i tedeschi
saranno costretti a continuare, sotto
condizioni difficilissime la ritirata si-
no alla frontiera ove si trova ora la
seconda linea di difesa-
E’ evidente che lo stato maggiore
tedesco è in apprensione per questo
pericolo sempre crescente, perchè es-
so cerca con ogni sforzo di arginare
l’avanzata francese. Qui la battaglia
è più accanita che altrove.
-——---o---
OFFERTE DI PACE SEPARATA FRA
GERMANIA E RUSSIA.
Un dispaccio da Amsterdam riferi-
sce. che a Berlino corre insistente la
voce di una probabile pace separata
fra la Germania e la Russia.
Si assicura che il governp tedesco
ha informato quello di Pietrogrado
che sarebbe disposto ad una conclu-
sione di pace fra le due nazioni.
Le clausole de] trattato compren-
derebbero l’autonomia della Polonia,
Costantinopoli internazionale, il pro-
tettorato russo sull’Armenia, contro
l’evacuazione della Russia del territo-
ria austriaco.
--------o----
I BULGARI ATTACCANO
NUOVAMENTE MONASTIR.
Gorfù. — Comunicano da Salonicco
che un comunicato ufficioso serbo an-
nunzia che i Bulgari per vendicarsi
della loro ritirata forzata rinnovarono
il 18, e 19 marzo il bombardamento dèl-
ia città aperta di Monastir.
Il comunicato dice che furono lan-
ciate nella città altre 600 bombe, mol-
te delle quali contenevano gas asfis-
sianti.
Le vittime furono di nuovo donne e
bambini. I morti furono 25; i feriti
mortalmente 23, e 10 quelli feriti leg-
germente.
Furono demolite 59 case.
Il primo bombardamento di Monastir
con bombe a gas asfissianti avvenne
il 17 Marzo. In esso furono uccisi 80
civili.
----------------------------------------------.
LE TRUPPE INGLESI ALLE PORTE
DI GERUSALEMME.
Un dispaccio da Londra in data 30
corrente, riporta che le forze inglesi
operanti in Palestina continuano nel-
la loro rapida e vittoriosa avanzata.
Un grosso di esercito si trova ora
a poche miglia da Gerusalemme con
l’ob’ettivo di piombare sulla città.
Il dispaccio aggiunge che una colon-
na turca composta di circa 20,000 uo-
mini e stata sconfitta con gravi per-
dite e messa in ritirata.
IMMINENTE OFFENSIVA TEDESCA
CONTRO RIGA-
Londra. — I dispacci che giungono
dalla Russia'mettono in rilievo la gra-
vità della situazione militare, in con-
seguenza del grande concentramento
di forze, cannoni e munizioni, da parte
dei edeschi sul fronte che va da Riga
a Dvinsk.
I critici militari sostengono che l’ob-
biettivo di Hindenburg è di sfondare
questo fronte ed iniziare una rapida
marcia su Pietrogrado.
Riuscendo il piano le forze fusse ri-
marrebbero disorganizzate e la Germa-
nia potrebbe fare un nuovo tentativo
di indurre.la Russia a concludere una
pace separata,
II nuovo governo russo si rende con-
to della gravità <lel pericolo da cui è
minacciata la capitale e sta provve-
dendo alla meglio per dare al generale
Russky, che comanda il fronte setten-
trionale, i mezzi di respingere il nemi-
co.
Il giornale “Reck” scrive:
. “E’ il popolo che sta combattendo
il nemico e non il governo. Ferciò,
senza nulla nascondere ai nostri let-
tori, diciamo definitivamente e chiara-
mente che un grave pericolo minaccia
il nostro fronte settentrionale. Il ne-
mico sta. facendo i preparativi per
schiacciare il nostro valoroso esercito
Che per due anni ha difeso la via di
Pietrogrado.
Il soldato russo comprende meglio
di prima l’importanza di resistere an-
cora.”
Il “Russka Volia” scrive: “La Rus-,
sia è alla prova. Von Hindenburg cer-
cherà di realizzare iUsuo vecchio so-
gno di una marcia su Pietrogrado.
L’esercito ed il popolo si trovano di
fronte ad una prova che .rimarrà stori-
ca.
Un successo può soltanto venire da
un onesto desiderio nel cuore dei rus-
si per la vittoria.”
--o--——
DURANTE LA RITI RATA. TEDESCA
Parigi. — Più di trecento fra vec-
chi, donne e bambini sono periti, vit-
time della brutalità tedesca durante la
ritirata. Questo è semplicemente il
numero delle vittime conosciute: ma
vi è un gran numero di gente mancan-
ti dai paesi evacuati e si teme che
siano perite anche esse.
A Chauny soltanto le vittime sono
150. Esse sono state trovate sepolte
in un carnaio comune, in un angolo
del villaggio.
Sulla via che da Ham conduce a
Guiscard, Chauny, Terguier, La Fere
e Noyon si sono trovati numerosi ca-
daveri di vecchi e di donne, morti di
fame, di freddo e di sofferenze.
---0----
I TRE NEMICI CAPITALI
DEL KAISER.
Parigi — L’ex-magistrato tedesco
che scrisse il famoso libro “J’ac.cuse”.
in una intervista ha dichiarato ch’egli
prevede prossima l’abdicazione del
Kaiser.
“Questi, egli ha detto, è ossessiona-
to dal pensiero che egli è il responsa-
bile della guerra, e questo pensiero,
come asserisce egli stesso, gli avve-
lena tutta l’esistenza.
Egli si accorge di essere minaccia-
to da tre nemici in patria, senza con-
tare quelli all’estero. II primo di que-
sti nemici è il principe ereditario, il
vero autore della guerra: il secondo
sono i pangermanisti che il Kaiser
dice di odiare a morte perchè lo han-
no spinto sull’orlo dell’abisso; il ter-
zo è il popolo che muore di fame e
che va aumentando di giorno in giorno
nelle sue file minacciando coloro che
sono stati gli organizzatori della guer-
ra.
--o--------
ALTRE 25 NAVI AFFONDATE
DAI SOTTOMARINI.
Berlino, via Sayville. — L'Ammira-
gliato tedesco annuncia l’affondamen-
to, avevnuto negli ultimi pochi giorni,
di altri 25 piroscafi, 14 navi a vela e
37 battelli da pesca, con. un disloca-
mento complessivo dì 80.000 tonnel-
late.
Agli Alleati. Nessuna idea Per Ora
D'inviare Truppe in Francia.
Azione Energica Sui Mari
Contro I Sottomarini.
Il governo degli Stati Uniti si sta
praparando per far fronte alla, even-
tualità di una guerra con la Germania.
Il programma dell’azione bellica è
già stato formulato nelle linee princi-
pali. Si concederanno potenti aiuti di
denaro, di munizioni e di ogni mate-
riale di guerra agli alleati; si farà
tutto il possibile a mezzo dei pirosca-
fi armati e delle stesse navi da guer-
ra della, nazione di sbarazzare l’ocea-
no dei veicoli di distruzione, che l’in-
festano. Ma per ora non si 'contem-
pla l’idea di inviare truppe a com-
battere cogli alleati sul- suolo fran-
cese.
Fra i progetti che il governo sta
esaminando, per far fronte alla situa-
zione, vi sono i seguenti:
l.o Mobilitazione di tutte le forze
navali e di un adeguato numero di na-
vi ausiliarie pei- dar la caccia ai sot-
tomarini che infestano gli oceani, fa-
cendo uso delle basi navali delle na-
zioni alleate per i necesarii riforni-
menti.
2.o Concedere il permesso a tutte le
navi da guerra, degli alleati di usare i
porti e le basi navali degli Stati Uniti
per rifornirsi, ed abolizione di tutte
le restrizioni riguardanti l’armamento
delle navi mercantili alleate che en-
trano nei porti americani.
3.o Provvedere per up illimitato ri-
fornimento di armi e munizioni agli
alleati, favorendo particolarmente il
nuovo governo russo.
4.o Approvazione da parte del Con-
gresso di una legge per la coscrizione
generale, allo scopo di organizzare un
esercito di 500 mila uomini nello spa-
zio di 6 mesi.
5.o Mobilizzare, immediatamente do-
po la dichiarazione dello stato di guer-
ra, la Guardia Nazionale e portare im-
mediatamente le forze di terra a 300
mila uomini.
Questo esercito dovrebbe servire per
La difesa interna, fino a quando gli
eventi non consiglino di mandarlo al-
l’estero quale parte di un corpo di
spedizione in Europa.
6.0 Requisizione delle navi tedesche
— navi da guerra e mercantili -— in-
ternate nei porti degli Stati Uniti.
7.0 Mobilitazióne della marina mer-
cantile per uso nazionale, incluso rin-
vio di provvigioni agli alleati.
• S.o Mobilitazione delle ferrovie, del-
le industrie e di tutte le risorse finan-
ziarie e materiali della nazione.
Ingomma il presidente W’ilson ed il
governo hanno oramai deciso che se
gli Stati Uniti entrano in guerra, non
debbano limitarsi ad una passiva re-
sistenza contro la Germania, ma pren-
der parte con tutti i mezzi, con tutte le
forze, con tutte le risorse nel conflitto
fra la civiltà e la barbarie.
---o--
ROOSEVELT SPERA POTER
CONDURRE UNA SPEDIZIONE
IN EUROPA.
L’Ex-presidente Roosevelt è partito
l’altro ieri, e sarà di ritorno in New
York prima della riapertura del Con-
gresso, volendo trovarsi “sull-, brec-
cia,” per fare il suo dovere, quando il
paese dovrà decidere sulla guerra con-
tro la Germania.
Roosevelt durante le ultime setti-
mone ha lavorato indefessamente per
organizzare un corpo di spedizione,
che — col permesso del governo di
Washington — egli spera di condurre
in Europa e guidarlo contro i teutoni-
ci.
Nel momento di partire, alla sta-
zione, l’ex-Presidente ha detto ai re-
porters dei giornali; sarò di ritorno
a New York prima della riapertura
del Congresso, che ha luogo il 2 aprile.
, Pel momento non v’e nulla da fare
qui per me: ho già completato quan-
t’era necessario per organizzare una
divisione — unica cosa che io posso
fare senza azione da parte del gove ’-
no.”
Si apprende che il maggiore George
E. Roosevelt, cugino dell’ex-Presiden-
te, ed appartenente al 120 reggimento,
si è dimesso per far parte del corpo
di spedizione.
Lessi sui giornali di giorni fa la no-
mina di Pietro V. Romano a membro
del “Comitato Esecutivo” per la pros-
sima campagna elettorale.
Vidi il nome di Pietro Romano ac-
canto a quelli delle più spiccate per-
sonalità cittadine e ne ebbi un grande
piacere.
Per quanto la carica conferita a
Pietro Romano potesse essere compe-
tentemente coperta da molti altri con-
nazionali considero la scelta come la
più fortunata.
Di ciò mi rallegro e ne provo parti-
colare soddisfazione. Tale nomina può
essere davvero oggetto di orgoglio,
poiché se non erro, questa è ' la
prima volta che vediamo un nome
italiano comparire in comitati eletto-
rali, dai quali con poca cortesia sia-
mo sempre stati esclusi.
Il caro Pietro Romano da meschino
mortale ha, col mezzo di uno spiccato
buon senso, con l’aiuto di una ferrea,
volontà e con la guida di una desta
intelligenza, raggiunto in breve il pri-
mato anche nella vita politica cittadi-
na, ed io gli mando un “bravo” di cuo-
re. Però avendo fatto di lui direi
quasi il mio migliore amico, lo scon-
giuro di non dimenticarsi subito di
me; di non spezzare inesorabilmente
gli anelli di quella lunga catena che
ci ha sempre avvinti.
Esorto il mio caro Pietro di pensa-
re che molte volte i cuori dei grandi
e degli umili battono all’unisono e si
confondono per sempre in una comu-
nione di sinceri affetti.
CARLO VAIANE
Galveston, 30 Marzo, 1917-
---o--
ELEZIONI AMMINISTRATIVE,
La data fissata per il giorno 8 Maggio,
Le elezioni amministrative avranno
luogo in Galveston il giorno 8 maggio
prossimo.
Si stanno ora formando comitati cit-
tadini a sostegno delle diverse can-
didature alle cariche degli organi am-
ministrativi; ma non possiamo subito
precisare i nomi dei candidati.
Tuttavia siamo quasi sicuri, che
questa volta la nostra cittadinanza
sarà chiamata alle urne per votare i
nomi di alcuni prominenti commer-
cianti. Sappiamo che molti di essi sì
sono recentemente radunati al Cottoli
Exchange per organizzare un Comita-
to Direttivo ed uno Esecutivo a favore
delle seguenti candidature:
I. H. Kempner Sindaco; George
Sealy; M. E.. Shay; .Judge .E- D.
Càvin e C. T. Suderman, Assessori.
Il comitato eletto a cui è assegnata
la direzione ed il maneggio della cam-
pagna elettorale in prò dei suddetti
sarà composto come segue:
Charles Fowler Sr., Chairman; L. A.
Adone, Vice Chairman; T. P. Lordan^
Segretario e C. Harper Anderson, Te-
soriere.
E’ stato inoltre formato un Comitato
Esecutivo nel quale figurano i nomi
delle più spiccate personalità cittadine
nel campo del “business” ed anche
fuori di quello.
Charles Fowler, Sr., ha indirizzato
l’assemblea sintetizzando il suo accla-
mato discorso chiedendo di dimenti-
care nelle future elezioni, ogni rap-
porto di amicizia, di parentela, di sim-
patia personale che potesse esistere
fra elettore e candidato; ma di dare il
proprio suffragio con coscienza che f
candidati ricordati formeranno insie-
me quel tale organo di amministrazio-
ne di cui la nostra città sente imperio-
so il bisogno.
----o—----
IL “TEATRO DIXIE” AFFOLLATO
OGNI GIORNO.
Per quanto il “Teatro Dixie” sia
sempre stato nelle grazie del pubbli-
co, abbiamo notato in questi giorni un
insolito movimento nella parte Nord
di Market Street.
Chi non ha visto infatti e chi nega
la particolarità della pellicola “Love’s
Law”?
Si parla delle Films esposte al
Dixie con parole lusinghiere e di ciò
va dato merito al proprietario Martini
che le sceglie con gusto e competenza.
Il Martini si ripromette di esporre
sulle tele del suo teatro le ultime pro-
duzioni delle migliori case cinemato-
grafiche americane ed europee, non
disperando mai nel concorso dei suoi
numerosi clienti.
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Marchi, G. La Stella del Texas (Galveston, Tex.), Vol. 6, No. 13, Ed. 1 Saturday, March 31, 1917, newspaper, March 31, 1917; Galveston, Texas. (https://texashistory.unt.edu/ark:/67531/metapth1183761/m1/1/: accessed July 10, 2024), University of North Texas Libraries, The Portal to Texas History, https://texashistory.unt.edu.; crediting Rosenberg Library.